Moro: il passato parla al presente
Sabato scorso, al Teatro dei Filodrammatici, è stata raccontata la vicenda del rapimento e dell'uccisione di Aldo Moro ad opera delle Brigate Rosse. Vicenda di cui tutti conoscono gli eventi salienti ma a volte la minuzia dei dettagli riesce ad illuminare retrospettivamente quello che è accaduto e successo.
La lettura dei documenti di stato fatta dall'On. Grassi ha messo in luce come vi siano ben altri soggetti implicati -al di là delle Brigate Rosse che sono state esecutrici a loro volta manipolate- a partire da illustri e noti personaggi politici, ai servizi segreti, alla malavita organizzata, a interessi russi e americani che costituivano sottobosco della lontana guerra fredda.
Allora vengono in mente tante riflessioni in giorni come questi un po' sopiti. Sopiti perché a volte viene in mente che ci sia ancora, come negli anni sessanta, un malcontento e una ribellione sociale che tuttavia, oggi, si è deciso di blandire.
Da quell'angosciante caso Moro vengono in mente diversi spunti di riflessione, in relazione agli scandali appena avvenuti a Roma - i quali dimostrano ancora una volta quanto si è figli di questa storia Italiana -.
Il primo tema è quello della dignità. In particolare della dignità altrui in politica. Proprio perchè figli di una storia tanto travagliata (non solo nella vicenda di Moro) bisognerebbe far sì che il tema della dignità delle persone esista e venga dalla politica esercitato -anche all'interno dello stesso Partito-, difeso e valorizzato.
Altro tema riguarda la responsabilità di chi decide di mettersi in politica. Troppe volte persone con scarse competenze, poco motivate e formate fanno della retorica e della presunzione semplice scorciatoia e dei Partiti comodo rifugio alla loro inettitudine, diventando bersagli facilmente manipolabili da mani ben più abili ed esperte delle loro.
Contemporaneamente vi è la responsabilità di chi è già in politica, di formare le nuove menti. A volte pare che la formazione politica ai giovani sia stato un obiettivo volutamente mancato da coloro che traevano vantaggio nell'avere schiere di ragazzi scarsamente formati ma votati, come pecoroni, al personaggio di turno... ragazzi che non potevano scalzare il leader ma solo sostenerlo o opporre timide resistenze.
Francesca