Le limate dell'anno passato
Vogliamo salutare il 2014 ricordando gli avvenimenti che hanno segnato l'anno. Il 2014 è stato un anno ricco di traumi e...basta. Traumi.
Già da Febbraio iniziamo a capire l'aria che tirerà: l'ex presidente del Consiglio Enrico Letta (quello alto alto, pelato, con gli occhialetti) lascia l'incarico cedendo, con tantissima enfasi, la simbolica campanella al nuovo presidente-segretario-rottamatore Renzi. (Da quel giorno, l'ex sereno Letta, è dato per disperso).
Sono 3 gli eventi politici che hanno caratterizzato il 2014 di Matteo Renzi: l'amatissimo Patto del Nazareno in stile Ribbentrop-Molotov; gli utilissimi 80 euro; e l'importantissimo ed indimenticabile semestre della presidenza italiana al parlamento europeo, momento che ha segnato pesantemente il nostro futuro e che verrà ricordato anche sui libri di storia (e poi si sa, certe cose le valuti solo col tempo... forse).
Mettendo il naso fuori dall'Italia, vediamo che c'è un eletto in Parlamento che raggiunge il 100% delle preferenze con un'affluenza nazionale del 100%, ed è il leader coreano Kim Jon Un (chi è il più votato adesso, eh? Il PD?!?). La cosa che stupisce non è il risultato (se ne poteva votare solo uno...) ma è la piena affluenza! Non un ammalato, non un infermo, non uno impossibilitato fisicamente al voto. E poi dicono che dato che sotto la dittatura si sta male... Mah...
L'estate invece la passiamo tirandoci le secchiate di acqua ghiacciata in testa. Spopola infatti l'ice bucket challenge (che non definiremo con nessun aggettivo) a favore di una importantissima causa. Mentre nel resto del mondo alla secchiata di acqua ghiacciata segue la donazione per la lotta alla SLA, noi in Italia ci differenziamo: tanta acqua ma pochi soldi.
E' stato tragicamente l'anno dell'Ebola. O meglio, è stato l'anno in cui ci siamo accorti della sua esistenza. Il virus infatti uccide in Africa dal 1976, ma dato che la malattia non aveva mai minacciato l'occidente, ce ne siamo altamente fregati per più di 30 anni. Adesso avremo ancora qualche settimana di pseudo-psicosi (mai come il bluff aviaria) e poi torneremo a fregarcene. La storia si ripete sempre.
Si è votato anche in Scozia. Il referendum del 18 settembre ha detto che le highlands non vogliono essere indipendenti da sua maestà la Regina Elisabetta II. Questione di tempistiche. Solo 15 anni fa uno scozzese si sarebbe trovato davanti la prospettiva di essere governato, un giorno, da Carlo e Camilla (peggio che andare di notte) e con l'unica luce di speranza morta a Parigi sotto un tunnel. Oggi invece c'è William (Forse, Willy per gli amici, chi lo sa...) e Kate, un erede già arrivato, uno in attesa, e il gran fondo schiena della Pippa. Tutta un'altra storia insomma. Certo è, che gli eroismi, le glorie e il patriottismo in kilt, sono ormai solo cose da Hollywood.
Il 2014 ce lo ricorderemo anche per la triste diretta dell'ultimo viaggio della Costa Concordia. Ore di diretta televisiva per seguire il lento viaggio di una nave vuota verso un porto in cui verrà demolita. Grado di interesse? rasente lo 0. Importanza giornalistica? nulla. Altro da dichiarare? Niente. Con tutto il rispetto per vittime e parenti, questa messa in scena potevano risparmiarcela.
Un'italiana nel blu dipinto di blu. Samantha Cristoforetti è la prima astronauta italiana nello spazio. Quanti ce ne avremmo già mandati noi di Lima Sorda e col biglietto di sola andata! Tornando seri, è l'immagine di un'Italia che ce la fa (con il supporto della navicella Soyuz... matrice sovietica... robba buona insomma), di un'italiana che ce la fa. Orgogliosi. Ps.: le è scappata una mezza frase su qualcosa di strano che avrebbe visto in orbita, ma poi delucidazioni di rito, tweet simpatico e il solito, implicito, #certochesiamosoliinquestouniverso.
Altra simpatica new entry del 2014, sempre per il discorso dei traumi, è l'ISIS. Questa elegante combriccola vestita sempre di nero, formata da sgozzatori e violentatori, zitta zitta ha unificato vari territori in Siria e Iraq fino al 29 giugno, quando ha proclamato la restaurazione del califfato islamico. La cosa che dovrebbe far riflettere (ma bisognava pensarci nel 2003) è che le violenze di oggi, di cui tutto il mondo si scandalizza, sono localizzate dove le bombe anglofoni cercavano invano le armi chimiche di Saddam. La violenza chiama altra violenza. Sempre.
Chiudiamo con Obama. Per lui un anno in bianco e nero (non è una battuta). E' stato l'anno dei neri ammazzati per strada e dei poliziotti (dobbiamo dirlo che erano bianchi?!?) assolti o giustificati. E' stato l'anno in cui l'America ha riscoperto Guantanamo (che Barack doveva chiudere già un po' di anni fa) e ha scoperto che ha tenuto in prigionia per 12 anni, uomini innocenti. C'è chi può... E' stato l'anno repubblicano, con la vittoria dell'elezioni di mid-term e la conquista del Senato. Fino qua, voto basso, però verso la fine sono arrivati il riavvicinamento con Cuba e i dati economici che dicono che gli USA volano al 5% di Pil. Che stringi stringi, è quello che conta. Mister President, poteva andare peggio, #staisereno.